jQuery: il Chuck Norris del Web che non puoi eliminare
Ah, jQuery.
Perché jQuery è ancora vivo (e non ci lascia in pace)
Mentre React, Vue e Svelte litigano su chi sia il vero erede del Sacro Graal del frontend, jQuery se ne sta in disparte, con il suo sorriso beffardo. Ma come fa a sopravvivere nel 2024?
- Compatibilità con tutto: Funziona ovunque. Se il tuo sito gira su Internet Explorer 6 (ma davvero?!), jQuery è l’unico a non voltarti le spalle.
- Zero configurazioni: Niente build, niente Webpack, niente vite.js. Basta un
<script>
e sei pronto a dominare il DOM. - Fa poche cose, ma le fa bene: Manipolazione DOM, AJAX, effetti visivi. Il necessario per far sembrare un sito del 2010 “interattivo” senza troppe pretese.
Il codice che tutti abbiamo copiato da Stack Overflow
Diciamoci la verità: nessuno ha mai scritto jQuery da zero. Si copia, si incolla, e se funziona si chiude l’editor senza fare domande.
<!DOCTYPE html>
<html lang="it">
<head>
<meta charset="UTF-8">
<meta name="viewport" content="width=device-width, initial-scale=1.0">
<title>Test jQuery Magico</title>
<script src="https://code.jquery.com/jquery-latest.min.js"></script>
<link rel="stylesheet" href="https://www.404umanitanotfound.com/style/bottone-magico.css">
</head>
<body>
<p class="testo">Clicca il bottone magico per vedere cosa succede!</p>
<button class="bottone-magico">Bottone Magico</button>
<script>
$(document).ready(function() {
$(".bottone-magico").click(function() {
$(".testo").fadeOut();
// Stringhe Base64 realmente valide
let encodedMsg = "U2Ugc3RhaSBsZWdnZW5kbyBxdWVzdG8sIHByb2JhYmlsbWVudGUgc2VpIHRyb3BwbyBjdXJpb3NvLiBPIHRyb3BwbyBkaXNwZXJhdG8uIEVudHJhbWJpIHZhbm8gYmVuZS4=";
let encodedWarning = "UGVyIGZhdm9yZSwgbm9uIHZpc2l0YXJlIGNxdWVzdGEgcGFnaW5hOg==";
let encodedUrl = "aHR0cHM6Ly93d3cuNDA0dW1hbml0YW5vdGZvdW5kLmNvbS9ib3R0b25lLW1hZ2ljbw==";
// Decodifica e stampa il messaggio sulla pagina
$("body").append("<p>" + atob(encodedMsg) + " <a href='" + atob(encodedUrl) + "' target='_blank'>" + atob(encodedWarning) + "</a>.</p>");
});
});
</script>
</body>
</html>
In poche righe, il tuo sito ha un pulsante che fa sparire un testo con un effetto degno di un mago di terza categoria. Con Vanilla JavaScript? Beh, preparati a scrivere almeno il triplo di codice.
jQuery è “morto”… come il rock e il vinile
Da almeno dieci anni gli sviluppatori ripetono come un mantra “jQuery è morto”, ma la realtà è un’altra: jQuery è immortale, come quei telefoni Nokia che ancora accendiamo per nostalgia. Certo, le SPA moderne preferiscono React e Vue, ma prova a togliere jQuery da Wordpress o da milioni di siti aziendali che non vengono aggiornati dal 2015. Buona fortuna.
Quando jQuery è il vero MVP
Se devi:
- Aggiungere funzionalità a un sito legacy senza riscriverlo da zero
- Fare un prototipo veloce senza installare 200 pacchetti npm
- Evitare di diventare scemo con il Vanilla JS per operazioni base
Allora jQuery è ancora il tuo migliore amico. Chi dice il contrario probabilmente ha passato le ultime settimane a debuggare un problema di hydration in Next.js.
Conclusione: jQuery è il Chuck Norris del Web
Non importa quanti framework nascano, quanti trend cambino o quante volte i developer dichiarino la sua morte: jQuery è ancora qui. Non si aggiorna ogni tre mesi, non cambia sintassi senza motivo e non ti obbliga a imparare nuove buzzword ogni settimana.
E alla fine, quando tutto fallisce e il sito non funziona, sappiamo tutti qual è la soluzione più veloce:
<script src="https://code.jquery.com/jquery-latest.min.js"></script>
E tutto torna magicamente a funzionare. Perché jQuery non è solo una libreria, è uno stile di vita.