jQuery: il Chuck Norris del Web che non puoi eliminare
404 Umanità Not Found

2025-03-14

jQuery: il Chuck Norris del Web che non puoi eliminare

jQuery non usa il debugger. Se c'è un errore, è il codice a doversi scusare.

Ah, jQuery. Quel vecchio amico che nessuno ammette di usare, ma che è nascosto in più siti di quanti ce ne siano nel dark web. In un mondo di framework JavaScript che spuntano come funghi dopo la pioggia (e che si autodistruggono con l’arrivo della versione successiva), jQuery rimane lì, silenzioso, efficiente, pronto a far funzionare il tuo sito con una singola riga di codice.

Perché jQuery è ancora vivo (e non ci lascia in pace)

Mentre React, Vue e Svelte litigano su chi sia il vero erede del Sacro Graal del frontend, jQuery se ne sta in disparte, con il suo sorriso beffardo. Ma come fa a sopravvivere nel 2024?

Quando jQuery seleziona un elemento, l'elemento si sente onorato.

Il codice che tutti abbiamo copiato da Stack Overflow

Diciamoci la verità: nessuno ha mai scritto jQuery da zero. Si copia, si incolla, e se funziona si chiude l’editor senza fare domande.

<!DOCTYPE html>
<html lang="it">
<head>
    <meta charset="UTF-8">
    <meta name="viewport" content="width=device-width, initial-scale=1.0">
    <title>Test jQuery Magico</title>
    <script src="https://code.jquery.com/jquery-latest.min.js"></script>
    <link rel="stylesheet" href="https://www.404umanitanotfound.com/style/bottone-magico.css">
</head>
<body>
    <p class="testo">Clicca il bottone magico per vedere cosa succede!</p>
    <button class="bottone-magico">Bottone Magico</button>
    <script>
        $(document).ready(function() {
            $(".bottone-magico").click(function() {
                $(".testo").fadeOut();

                // Stringhe Base64 realmente valide
                let encodedMsg = "U2Ugc3RhaSBsZWdnZW5kbyBxdWVzdG8sIHByb2JhYmlsbWVudGUgc2VpIHRyb3BwbyBjdXJpb3NvLiBPIHRyb3BwbyBkaXNwZXJhdG8uIEVudHJhbWJpIHZhbm8gYmVuZS4=";
                let encodedWarning = "UGVyIGZhdm9yZSwgbm9uIHZpc2l0YXJlIGNxdWVzdGEgcGFnaW5hOg==";
                let encodedUrl = "aHR0cHM6Ly93d3cuNDA0dW1hbml0YW5vdGZvdW5kLmNvbS9ib3R0b25lLW1hZ2ljbw==";
                
                // Decodifica e stampa il messaggio sulla pagina
                $("body").append("<p>" + atob(encodedMsg) + " <a href='" + atob(encodedUrl) + "' target='_blank'>" + atob(encodedWarning) + "</a>.</p>");
            });
        });
    </script>
</body>
</html>

In poche righe, il tuo sito ha un pulsante che fa sparire un testo con un effetto degno di un mago di terza categoria. Con Vanilla JavaScript? Beh, preparati a scrivere almeno il triplo di codice.

jQuery è “morto”… come il rock e il vinile

Da almeno dieci anni gli sviluppatori ripetono come un mantra “jQuery è morto”, ma la realtà è un’altra: jQuery è immortale, come quei telefoni Nokia che ancora accendiamo per nostalgia. Certo, le SPA moderne preferiscono React e Vue, ma prova a togliere jQuery da Wordpress o da milioni di siti aziendali che non vengono aggiornati dal 2015. Buona fortuna.

jQuery non ricarica il DOM. Il DOM si aggiorna da solo per paura.

Quando jQuery è il vero MVP

Se devi:

Allora jQuery è ancora il tuo migliore amico. Chi dice il contrario probabilmente ha passato le ultime settimane a debuggare un problema di hydration in Next.js.

Conclusione: jQuery è il Chuck Norris del Web

Una volta un cobra ha morso jQuery. Dopo tre giorni di agonia... il cobra ha dovuto aggiornarsi a una nuova versione.

Non importa quanti framework nascano, quanti trend cambino o quante volte i developer dichiarino la sua morte: jQuery è ancora qui. Non si aggiorna ogni tre mesi, non cambia sintassi senza motivo e non ti obbliga a imparare nuove buzzword ogni settimana.

E alla fine, quando tutto fallisce e il sito non funziona, sappiamo tutti qual è la soluzione più veloce:

<script src="https://code.jquery.com/jquery-latest.min.js"></script>

E tutto torna magicamente a funzionare. Perché jQuery non è solo una libreria, è uno stile di vita.





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